Canti Quinta Domenica Di Quaresima Anno A - Repertorio Nazionale Canti per la Liturgia

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Canti Quinta Domenica Di Quaresima Anno A

QUARESIMA
V DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

Letture del Giorno

Prima Lettura: "Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete"
Salmo: "Il Signore è bontà e misericordia"
Seconda Lettura: "Lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi"
Vangelo: "Io sono la risurrezione e la vita"
Articolo estratto da: chiesacattolica.it

Proposta Di Canti dal Repertorio Nazionale

RN 87 - Miserere (Canto d'Igresso)
RN 4 -   Kyrie, eleison (Atto penitenziale)
RN 15 -  Cristo Signore, gloria e lode a te (Acclamazione al Vangelo)
RN 18 -  Io credo in Dio - Simbolo apostolico (Professione di fede)
RN 19 -  Noi ti preghiamo: ascoltaci, Signore (Preghiera universale)
RN 90 - O Gesù redentore (Offertorio)
Salmo Responsoriale:  (vedi giù)
RN 24 -  Santo (Santo)
RN 30 - Tu ci hai redenti con la tua croce ( Mistero della fede)
RN 31 - Amen! (Amen della dossologia)
RN 33 - Padre nostro (Padre nostro)
RN 36 -  Tuo è il regno (Acclamazione all’embolismo)
RN 38 -  Agnello di Dio (Frazione del pane)
RN 77 - Antifone delle domeniche di Quaresima Anno A  (Canto di Comunione -  le strofe per la V domenica di Quaresima)
RN 101 - Tu ami tutte le creature (Finale)
Articolo estratto da: chiesacattolica.it

Il Salmo Responsoriale

Audio Salmo Responsoriale
Audio Modulo Salmodico
Spartiti per Organo
  • Spartito Salmo Responsoriale
  • Spartito Modulo Salmodico
Audio per imparare il Salmo -->

Suggerimenti Per l'Animazione Liturgica

Il Canto d'ingresso
Altre possibili soluzioni come canto introitale possono essere "Chi mi seguirà" (R.N. 79).

Il Gloria e l'Alleluia
Durante tutta la Quaresima non si cantano l’Alleluia (OGMR 62 lett. b) e il Gloria (OGMR 53).

La Professione di fede
Si suggerisce di utilizzare il Simbolo degli Apostoli (vedi Messale Romano, pag. 306).
E' preferibile la forma in canto stando attenti che la melodia scelta rispetto il testo e la struttura.
Un esempio di canto può essere “Io Credo in Dio – Simbolo apostolico” (R.N. 18).
Per assemblee meno abituate al canto, si preferisca la composizione salmodica per esempio “Simbolo degli Apostoli” (P. Impagliatelli).

Note su alcuni canti da fare
E' preferibile cantare l'atto penitenziale, il mistero della fede con la formula indicata per la quaresima e il canto dell'Agnello di Dio (frazione del pane).

Il canto "Finale"
Dalle rubriche del Messale, Il canto finale non è previsto, perché l’assemblea è già stata congedata con“… andate in pace” e la celebrazione è terminata.
Cosa fare allora? Si può eseguire un pezzo con l'organo o altri strumenti musicali come sottofondo
per accompagnare festosamente l'uscita dei fedeli dalla chiesa verso le loro case. Allo stesso modo, se vi è un gruppo di canto o un coro, con il medesimo intento, esso può cantare un canto in continuità con il tema del giorno appena trattato. Questi sono solo alcuni motivi che ci hanno portato ad indicare qui i canti "finali" per tutte le domeniche di quaresima.

L'organo e gli altri strumenti musicali
Dall'inizio della quaresima (mercoledì delle ceneri) sino al canto del Gloria nella veglia pasquale, e nelle celebrazioni delle esequie (defunti), il suono dell'organo e degli altri strumenti sia rivolto esclusivamente a sostenere il canto; anche la musica deve esprimere un segno di partecipazione alla quaresima. Fanno eccezione la domenica in Laetare (IV domenica di quaresima), le feste e le solennità. (n. 41 Dal Cerimoniale dei Vescovi).

Il Tema della V Domenica di Quaresima Anno A

Riconciliazione nella fede della vita nuova

Gesù risuscitando Lazzaro si rivela come risurrezione e vita.

Gesù, che va a cercare e risvegliare Lazzaro fino alla soglia estrema della morte, è immagine e anticipazione della Passione e della Risurrezione. Egli ci viene a cercare nel più profondo della nostra fragilità, per farci risorgere con lui. La liberazione e la vittoria non sono complete se non è sconfitta anche la morte.
Tuttavia non basta una conoscenza generica della risurrezione, e neppure soltanto una fede nella risurrezione che venga confinata nel futuro: essa rischia di diventare nuovo motivo di frattura, di disunione, un pretesto per tirarsi fuori dalle vicende del mondo. Il cristiano diventa, come Gesù, segno autentico e principio di riconciliazione solo quando la sua fede nella risurrezione è ancorata al presente, diventa motivo di dono, di condivisione, di accettazione del rischio di vivere. Il dialogo con Marta e Maria sulla morte di Lazzaro ha per oggetto proprio questo tipo di fede nella risurrezione: una fede che non si limita a rimandare al futuro, ma che permette di vivere in pienezza il presente, anche con le sue contraddizioni, anche con la sua sofferenza (prima di risuscitare Lazzaro, Gesù piange).
Solo con una simile fede diventa possibile vivere “per lui”, e diventa possibile dire, come Tommaso: «Andiamo anche noi a morire con lui!». Tommaso non si rende conto di quello che dice, ma dovrebbe essere questo l’atteggiamento del discepolo: colui che è disposto a dare la vita per Gesù, in attesa di risorgere con lui.
Articolo estratto da: chiesacattolica.it
 
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