E' Nato Un Bimbo in Bethlem: Testo, Spartito e Accordi - Repertorio Nazionale Canti per la Liturgia

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E' Nato Un Bimbo in Bethlem: Testo, Spartito e Accordi

NATALE
1.         È nato un bimbo in Betlehem, alleluia,
           e l’universo giubila, alleluia, alleluia.

Rit.     Insieme agli angeli adoriamo il Redentore con lieto cantico.

2.         Il Figlio dell’Altissimo, alleluia,
           è nato dalla Vergine, alleluia, alleluia.
3.         Pastori e re contemplano, alleluia,
           il Salvator degli uomini, alleluia, alleluia.
4.         I popoli s’allietino, alleluia,
           al Verbo eterno plaudano, alleluia, alleluia.
5.         O Trinità santissima, alleluia,
           sia gloria a te nei secoli, alleluia, alleluia.

Cosa dice il Testo del Canto

Il Testo
Siamo dinanzi alla traduzione italiana del ben noto “Puer natus in Betlehem”, composizione in
quattordici strofe scritte, quasi certamente, come tropo del Benedicamus Domino un’amplificazione poetica e melodica del saluto conclusivo al termine di un’Ora dell’ufficio quotidiano. Solitamente si trattava di un augurio, una benedizione, una preghiera, sempre nello spirito del congedo conclusivo.
Benché le antiche assonanze (nei distici delle strofe latine) siano andate perdute, la versione italiana presenta i medesimi contenuti e mantiene lo stile intimo e familiare della narrazione.
Il ritornello ci offre la chiave di lettura dell’intero testo: il credente è invitato ad unirsi all’immenso
coro degli angeli per contemplare e adorare il mistero del Dio fatto uomo. Sembra di avere dinanzi
lo scenario della visione «Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro
esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio
dicendo: “Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei
secoli dei secoli. Amen”» (Ap 7,11-12).
Le prime tre strofe presentano un carattere eminentemente descrittivo e fanno da eco ai racconti
dell’annunzio ai pastori (Lc 2,8-11) e dell’adorazione da parte dei Magi (Mt 2,1-12).
La quarta strofa, sullo sfondo del gioioso annuncio ai pastori, è un’esortazione alla gioia per
l’inestimabile dono ricevuto attraverso l’incarnazione del Figlio di Dio. Infine, l’ultima strofa,
com’è consuetudine nell’innografia cristiana, costituisce una dossologia conclusiva alla Trinità.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it

Note per l'Esecuzione

La linea melodica “libera”, non misurata e ancora modale, ci consente di collocare il nostro pezzo
nel cosiddetto repertorio gregoriano che, come indicato al n. 116 di Sacrosanctum Concilium, è
bene conservare e tramandare. La forza evocativa e suggestiva del canto è data dalla estrema
semplicità melodica e dal dinamismo che la forma musicale esprime: strofa narrativa costituita da
due frasi semplici (A-B) intercalate dagli Alleluia, che esplodono nel ritornello acclamatorio. Bene
si applicano a questa musica le caratteristiche che Edmund Bishop individua per descrivere il rito
romano: sobrietà, buon senso e - mi permetto di aggiungere - gusto assai raffinato.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it

Note per L'utilizzo

È un canto del Tempo di Natale che si presta a molteplici usi. Durante la Liturgia delle Ore può
essere utilizzato come Invitatorio (il ritornello ben esprime questa funzione) ma anche in luogo del
Responsorio breve delle Lodi o dei Vespri. Nelle Celebrazioni della Parola (o anche durante la
Liturgia della Parola nella Messa) potrebbe essere eseguito dopo la proclamazione del Vangelo,
come riverbero dell’annuncio di salvezza. All’interno della Celebrazione Eucaristica, in analogia
alla funzione primitiva di canto prima del congedo, sarebbe ottimo come canto dopo la comunione.
Le possibilità esecutive sono altresì varie. Propongo la più ricca e partecipata: per evitare
l’appiattimento dato dal tutto cantato da tutti, suggerisco di prevedere l’intervento di due solisti: un
uomo per la frase A (“È nato un bimbo…”) e una donna per la frase B (“e l’universo…”). Oppure,
vista l’estrema semplicità e l’accessibile estensione vocale, le strofe potranno essere affidate ad un
coretto di voci bianche. La schola risponde con gli Alleluia mentre il ritornello è cantato da tutta
l’assemblea. Prestare attenzione alla fluidità del canto evitando di imbrigliarlo nel mensuralismo,
avendo cura di rispettarne la dinamica secondo il crescendo previsto dalla melodia stessa. L’organo
potrà arricchire l’esecuzione con un preludio e degli interludi dopo i vari ritornelli.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it
Note sul Canto
È nato un bimbo in Betlehem (RN 67)
Testo: S. Albisetti
Musica: melodia tradizionale sec. XIV
Fonte: Edizioni Carrara, LDC
Uso: Liturgia della Parola, Comunione
Forma musicale: inno e ritornello

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