Gloria In Cielo E Pace: Testo, Spartito e Accordi del Canto - Repertorio Nazionale Canti per la Liturgia

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Gloria In Cielo E Pace: Testo, Spartito e Accordi del Canto

NATALE
Gloria in cielo e pace in terra:
nat’è il nostro Salvatore!

Nat’è Cristo glorioso,
l’alto Dio maravelioso,
fact’è hom desideroso
lo benigno Creatore.

Pace ‘n terra sia cantata,
gloria ‘n ciel desiderata:
la douçella consecrata
parturì tal Salvatore.

Parturito l’à cum canto,
pieno de lo Spiritu Santo:
di li braccia li fè manto
cum grandissimo fervore.

Poi la madre gloriosa,
stella clara e luminosa,
l’alto sol, desiderosa,
lactava cum gran dolçore.

Cosa dice il Testo del Canto

Il Testo
È una lauda presa dalla raccolta denominata Laudario di Cortona, uno dei più importanti documenti manoscritti laudistici del secolo XIII, ritrovato nel 1876 in un sottoscala della Biblioteca Comunale di Cortona. La lauda è una lirica in lingua volgare risalente ai secoli XIII-XIV e laudesi furono chiamati i suoi cultori i quali si richiamavano all’esempio di S.Francesco di Assisi. Il testo prende in prestito come ritornello l’annuncio angelico ai pastori che troviamo nel vangelo di Luca – “Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama” (Lc 2, 14) – che si alterna al canto delle strofe nella loro caratteristica struttura a rima baciata (AAAB, CCCB, DDDB, …). All’incedere gioioso delle prime due strofe segue la strofa che prende come riferimento un altro passo evangelico, quello della testimonianza di Giovanni Battista: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo” (Gv 1, 32-34). Le laudi erano veri e propri sussidi per l’istruzione e la catechesi delle confraternite religiose. Lo stesso Laudario cortonese originariamente era appartenuto alla Confraternita di S.Maria delle Laude in Cortona.
Articolo estratto da: chiesacattolica.it

Note per l'Esecuzione

La forma musicale è quella della lauda a forma ritornellata (ritornello con parole e musica uguali): il coro canta il ritornello, il solo – o un piccolo gruppo di cantori – la strofa e il coro ripete il ritornello. La versione melodica e ritmica di Felice Rainoldi (1977) coniuga metrica e carattere, mettendo in evidenza la natura processionale dell’intera lauda. La semplicità della melodia del ritornello, aperta e vigorosa, si presta ad essere accolta con facilità dall’assemblea, mentre l’andamento della strofa, con i suoi brevi melismi e la difficoltà causata dalla decodifica del testo in volgare, richiede una attenta preparazione.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it

Note per L'utilizzo

È bene sottolineare che non è un canto da utilizzare come inno di Gloria subito dopo l’atto penitenziale, durante la celebrazione eucaristica, ma come canto processionale di ingresso o in liturgie della Parola volte a far comprendere meglio e vivere in modo più intenso il Natale. Se il testo in volgare antico può risultare un freno alla comprensione immediata, la melodia è invece un valido traino. Sarà competenza del responsabile dell’animazione musicale illustrare il testo per farlo comprendere nella sua interezza prima di proporlo a livello musicale. In quel caso il canto è da utilizzare senza remore durante tutto il tempo natalizio.
Estratto dal sito: chiesacattolica.it
Note sul Canto
Gloria in Cielo e Pace (RN 69)

Testo: Laudario di Cortona (sec. XIII)
Musica: Laudario di Cortona (sec. XIII)
Edizioni: Elledici
Uso: liturgia della Parola
Forma musicale: lauda
L’osservazione fatta prima sulla inopportunità dell’utilizzo della lauda Gloria in cielo e pace come canto dell’inno di Gloria, offre l’occasione per alcune brevi riflessioni su come scegliere i canti per la celebrazione eucaristica, ma soprattutto quali criteri utilizzare. Il canto non è una realtà a se stante, ma esiste come sviluppo e supporto della Parola. Nella scelta dei canti per la liturgia bisogna attenersi ad un giudizio che prenda in seria considerazione: 1. pertinenza rituale dei canti scelti (la verità dei contenuti in rapporto alla fede vissuta nella Chiesa ed espressa nella liturgia); 2. qualità dell’espressione linguistica e della composizione musicale; 3. cantabilità effettiva per un’assemblea media (...che voglia cantare); 4. eseguibilità. Il canto si deve inserire in un’azione complessa dove la regia sonora deve essere parte della regia complessiva di tutta la celebrazione. Ricordo che chi va a Messa non va ad un concerto e neanche in un ambiente angusto, squallido e dequalificante. Il canto e la musica sono in funzione dell’evento liturgico, sono “a servizio di”. È la liturgia che determina quale tipo di canto e musica è richiesto, quali parti vanno cantate e chi dovrà cantarle.
CARLO PANICCIÀ Direttore Cappella Musicale della Cattedrale di Macerata

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