Canti Seconda Domenica Di Quaresima Anno A - Repertorio Nazionale Canti per la Liturgia

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Canti Seconda Domenica Di Quaresima Anno A

QUARESIMA
II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO A

Letture del giorno

Prima Lettura: "Vocazione di Abramo, padre del popolo di Dio"
Salmo: "Donaci, Signore, il tuo amore: in te speriamo"
Seconda Lettura: "Dio ci chiama e ci illumina"
Vangelo:  "Il suo volto brillò come il sole"

Proposta Di Canti dal Repertorio Nazionale

RN 93 - Ricorda Signore (Canto d'ingresso)
RN 4 -   Kyrie, eleison (Atto penitenziale)
RN 15 -  Cristo Signore, gloria e lode a te (Acclamazione al Vangelo)
RN 18 -  Io credo in Dio - Simbolo apostolico (Professione di fede)
RN 19 -  Noi ti preghiamo: ascoltaci, Signore (Preghiera universale)
RN 81 - Donaci Signore, un cuore nuovo (Offertorio)
Salmo Responsoriale:  (vedi giù)
RN 24 -  Santo (Santo)
RN 30 - Tu ci hai redenti con la tua croce ( Mistero della fede)
RN 31 - Amen! (Amen della dossologia)
RN 33 - Padre nostro (Padre nostro)
RN 36 -  Tuo è il regno (Acclamazione all’embolismo)
RN 38 -  Agnello di Dio (Frazione del pane)
RN 77 - Antifone delle domeniche di Quaresima Anno A  (Canto di Comunione -  le strofe per la II domenica di Quaresima)
RN 94 - Se Dio è con noi (Finale)

N.B.
Il canto finale non è previsto dalla liturgia, ma nemmeno vietato. In questo caso il canto può essere utile durante lo scioglimento dell'assemblea mentre i fedeli  si diriggono verso le proprie case.

Il Salmo Responsoriale

Audio Salmo Responsoriale
Audio Modulo Salmodico
Spartiti per Organo
Audio per imparare il Salmo -->

Suggerimenti Per l'Animazione Liturgica

Il Canto d'ingresso
Altre possibili soluzioni come canto introitale possono essere "Chi mi seguirà" (R.N. 79) e M'invocherà e io l'esaudirò" (R.N. 88).

Il Gloria e l'Alleluia
Durante tutta la Quaresima non si cantano l’Alleluia (OGMR 62 lett. b) e il Gloria (OGMR 53).

La Professione di fede
Si suggerisce di utilizzare il Simbolo degli Apostoli (vedi Messale Romano, pag. 306).
E' preferibile la forma in canto stando attenti che la melodia scelta rispetto il testo e la struttura.
Un esempio di canto può essere “Io Credo in Dio – Simbolo apostolico” (R.N. 18).
Per assemblee meno abituate al canto, si preferisca la composizione salmodica per esempio “Simbolo degli Apostoli” (P. Impagliatelli).


Note su alcuni canti da fare
E' preferibile cantare l'atto penitenziale, il mistero della fede con la formula indicata per la quaresima e il canto dell'Agnello di Dio (frazione del pane). Per quanto riguarda l'offertorio, un'alternativa per questa domenica può essere Benedetto sei tu, Signore (RN 260) oppure si può "digiunare" anche dalla musica e dal canto con il silenzio.

Il canto "Finale"
Dalle rubriche del Messale, Il canto finale non è previsto, perché l’assemblea è già stata congedata con“… andate in pace” e la celebrazione è terminata.
Cosa fare allora? Si può eseguire un pezzo con l'organo o altri strumenti musicali come sottofondo
per accompagnare festosamente l'uscita dei fedeli dalla chiesa verso le loro case. Allo stesso modo, se vi è un gruppo di canto o un coro, con il medesimo intento, esso può cantare un canto in continuità con il tema del giorno appena trattato. Questi sono solo alcuni motivi che ci hanno portato ad indicare qui i canti "finali" per tutte le domeniche di quaresima.

L'organo e gli altri strumenti musicali
Dall'inizio della quaresima (mercoledì delle ceneri) sino al canto del Gloria nella veglia pasquale, e nelle celebrazioni delle esequie (defunti), il suono dell'organo e degli altri strumenti sia rivolto esclusivamente a sostenere il canto; anche la musica deve esprimere un segno di partecipazione alla quaresima. Fanno eccezione la domenica in Laetare (IV domenica di quaresima), le feste e le solennità. (n. 41 Dal Cerimoniale dei Vescovi).

Il Tema della II Domenica di Quaresima Anno A

Riconciliazione che conduce all'uomo nuovo

Gesù trasfigurato mostra ai discepoli la meta del cammino

Gesù cerca i suoi discepoli, e li sceglie. Stando con lui, essi diventano il principio di un’umanità rinnovata. Come Pietro, Giacomo e Giovanni, ogni credente si scopre dunque ricercato, convocato da Gesù, invitato a salire là dove non avrebbe mai pensato di poter arrivare.
Sul monte si rivela il mistero di Gesù: figlio diletto del Padre, ma anche uomo capace di mostrarlo e spiegarlo. Gesù appare come la linea di congiunzione tra l’antica storia di Israele, avviata dall’Esodo, proseguita dai profeti, e il nuovo che deve compiersi.
I discepoli non comprendono appieno, ma intuiscono che “è bello stare qui”: nella Trasfigurazione appare la meta del cammino dell’uomo, l’obiettivo da raggiungere, inteso non come utopia, desiderio irrealizzabile, ma realtà che si è già fatta carne, concretizzata in Cristo, resa accessibile.
La via da percorrere è dunque quella dell’ascolto: ascoltare Gesù significa avviarsi verso la trasformazione.
Articolo estratto da: chiesacattolica.it
 
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